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Piano di Protezione Civile Comunale a “misura di bambino”

Friuli 1976, Irpinia 1980, Umbria-Marche 1997 (11 morti, 100 feriti, 80.000 sfollati), Molise 2002 (morti 27 bambini e una maestra), L’aquila 2009 (309 morti, 1600 feriti, 65.000 sfollati), Emilia 2012 (17 morti, 300 feriti, 15.000 sfollati), Terremoto Centro Italia 2016 (303 morti, 388 feriti, 41.000 sfollati).

Questi sono i terremoti avvenuti negli ultimi decenni in Italia, tutti caratterizzati da crolli e vittime. Quindi il dato è che non sappiamo difenderci dal terremoto. Il nostro obiettivo, a livello comunale, è quello di ridurre il RISCHIO SISMICO .

Pericolosità Sismica e Rischio Sismico non significano la stessa cosa. Il Rischio Sismico dipende infatti da tre elementi: Pericolosità Sismica, Vulnerabilità Sismica ed Esposizione. 

La Pericolosità Sismica è una caratteristica del territorio legata alla magnitudo massima o accelerazione al suolo che si può verificare in una determinata area. Si può calcolare ma non si può ridurre. Il nostro territorio è caratterizzato da un’elevata Pericolosità Sismica. 

Il Rischio Sismico invece si può ridurre operando sulla Vulnerabilità Sismica degli edifici e delle infrastrutture e sull’Esposizione.

Il Sindaco è “Autorità Comunale di protezione civile” perché la legge gli assegna direttamente dei compiti di salvaguardia e tutela primaria dell’incolumità dei cittadini. 

Il Sindaco, proprio per i poteri/doveri che ha, è titolare di una posizione di garanzia, ossia, nel suo ruolo di autorità comunale ha l’obbligo giuridico di impedire che un evento possa cagionare danni a soggetti deboli non in grado di meglio tutelarsi autonomamente.

Concretamente noi pensiamo che per ridurre il RISCHIO SISMICO dobbiamo mettere in atto le principali azioni:

  1. Pianificazione dell’emergenza
  2. Piano di Protezione Civile Comunale a “misura di bambino”
  3. Riduzione della vulnerabilità sismica degli edifici e delle infrastrutture

Pianificazione dell’emergenza

La pianificazione dell’emergenza va effettuata mediante la divulgazione costante e periodica del Piano Comunale di Emergenza di Protezione Civile, il quale anch’esso deve essere periodicamente aggiornato. Pensiamo ad una Protezione Civile che “viene dal basso”, la Protezione Civile siamo tutti noi. Quindi informazione, ma anche ipotizzare esercitazioni sul campo coinvolgendo anche associazioni ecc. Pensiamo anche alla costituzione di un Gruppo Comunale di Protezione Civile. Bisogna inoltre estendere a tutto il territorio comunale gli studi di Microzonazione Sismica di livello III che ci consente di definire la pericolosità sismica specifica per le varie zone di Macerata. 

Piano di Protezione Civile Comunale a “misura di bambino” per le scuole.

Pensiamo a un piano che preveda azioni e percorsi virtuosi che possano rendere la pianificazione di emergenza maggiormente attenta alle necessità e alla partecipazione dei bambini e dei ragazzi in tutte le fasi della gestione dell’emergenza.

Le azioni devono svilupparsi nell’ottica della “protezione del bambino” e dovranno essere trattate tenendo conto delle tematiche trasversali relative alla disabilità e agli aspetti plurilinguistici al fine di garantire attraverso, una pianificazione mirata, una maggiore tutela dei gruppi più a rischio.

Questo obiettivo potrà realizzarsi coinvolgendo attivamente l’Amministrazione Comunale, i Dirigenti Scolastici ed altri esperti, al fine di identificare e organizzare azioni precise che dovranno essere codificate in veri e propri protocolli operativi da integrare al Piano di Protezione Civile Comunale.

Aderiremo con grande entusiasmo all’iniziativa promossa da Save the Children Italia Onlus  per la realizzazione e l’aggiornamento del Piano di Protezione Civile Comunale “a misura di bambino”.

Le azioni principali da mettere in campo sono le seguenti:

  • Mappatura dei servizi dedicati all’infanzia e all’adolescenza, previsione di una figura di coordinamento dedicata ai minori per la gestione dell’emergenza e di procedure di allertamento e trasferimento della popolazione scolastica alle aree di attesa.
  • Garantire continuità educativa in emergenza
  • Coordinamento del volontariato di protezione civile e associazioni che operano per i bambini
  • Predisposizione di Spazi a Misura di Bambino che seguano gli standard logistici indicati a livello internazionale
  • Protezione dei minori durante l’emergenza: codice di condotta e controlli istituzionali
  • Garantire interventi di supporto psicosociale
  • Prevedere e garantire aspetti sanitari dedicati all’infanzia in emergenza
  • Incontri con esperti di Protezione Civile per insegnanti, genitori e alunni per analisi del fenomeno emergenziale
  • Partire dalla scuola per conoscere i rischi sul territorio e la protezione civile
  • “Vivere i Piani di Emergenza Comunali” con la partecipazione dei bambini

Riduzione della vulnerabilità sismica

La Riduzione della vulnerabilità sismica degli edifici e delle infrastrutture parte da studi di vulnerabilità sismica degli stessi. Quindi verifiche e studi di vulnerabilità sismica sugli edifici pubblici e promozione di dette verifiche sugli edifici privati.

Dopo gli eventi sismici del 2016 nel territorio comunale di Macerata ci sono state circa 3000 istanze di sopralluogo per edifici/opere pubbliche e private, 659 cittadini sfollati a seguito di ordinanza sindacale per inagibilità dell’edificio (dati agosto 2019), e altrettante richieste di contributo per autonoma sistemazione. Sono 140 i comuni che rientrano nel cosiddetto cratere sismico a seguito degli eventi sismici del 2016 e Macerata è l’unico capoluogo di provincia (insieme ad Ascoli Piceno) che rientra nel suddetto cratere. Il Comune di Macerata deve avere cura ed assistere sotto tutti i punti di vista (tecnici, legali ecc) tutte quelle persone che allo stato attuale sono fuori casa e deve diventare protagonista nella ricostruzione, un punto di riferimento per tutte quelle persone che dall’entroterra si sono trasferite nel nostro Comune a causa degli eventi sismici.

La protezione civile si fa col pessimismo

Giuseppe Zamberletti

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