Laura Copparoni

Laura Copparoni
Laura Copparoni

Il mio nome è Laura Copparoni e sono un’insegnante di scuola primaria. Credo in una città in cui ogni spazio urbano possa essere vissuto dai cittadini anche come luogo di incontro, di confronto e di condivisione. Mi piacerebbe poter godere soprattutto di spazi verdi ben curati per continuare a trascorrere il mio tempo libero immersa nella natura che amo. Vorrei fare di Macerata un’autentica comunità educante, impegnata per la qualità dello sviluppo sociale e culturale, della sostenibilità urbana e delle reti sociali, in un’ottica attenta alle esigenze di tutti i cittadini, a partire dai più piccoli e dai più fragili.

Sono un’appassionata e una sognatrice, da anni trasformo le mie idee e i miei progetti in azioni concrete. Collaboro da anni con tante realtà del territorio (associazioni, istituzioni, professionisti) per raggiungere degli obiettivi comuni, uno tra i quali contribuire a rendere Macerata una città attenta ai bambini, alle bambine e alle famiglie. Da insegnante e pedagogista sono sensibile al tema dell’inclusione sociale a cui dedico anche parte del mio lavoro.
Macerata è una città dalle molteplici risorse da valorizzare e da far interagire. La condivisione e la collaborazione dovrebbero tramutarsi da semplici parole ad abitudini consolidate. Macerata ha bisogno di spingersi verso scelte politiche generative forti e significative per tutti. Scelte che possano sancire Patti Educativi Territoriali in grado di dare valore a ciascun soggetto coinvolto e di sollecitare il senso di responsabilità nei confronti della comunità tutta. I desideri per la mia città sono molteplici e il mio impegno continuerà ad essere vivo per la loro realizzazione. Vorrei, per esempio, che:

  • ciascuna scuola venisse valorizzata per ciò che la caratterizza e che gli Istituti scolastici siano messi nelle condizioni di collaborare per contribuire, insieme, a dare valore alla città;
  • le strutture scolastiche diventassero punti di riferimento per i quartieri, aperte tutto il giorno per tutta la cittadinanza;
  • le Istituzioni, il mondo del volontariato e del terzo settore e i privati lavorassero in nome di alleanze territoriali forti, quindi, della comunità che educa;
  • prendessero finalmente vita il Consiglio Comunale de* bambin*, quello de* adolescenti e anche un PLG (Piano Locale Giovani) per sollecitare la partecipazione, il coinvolgimento e la cittadinanza attiva;
  • si realizzasse un osservatorio permanente sulla qualità della vita dei cittadini, anche dei più fragili, per, sulla base dei risultati, progettare e programmare gli interventi in città;
  • si istituisse un centro di ricerca dove Università e Istituti scolastici, insieme anche a professionisti del settore, possano ritrovarsi e rinnovarsi nelle teorie e nelle pratiche pedagogiche;
  • si destinassero degli spazi comunali alle associazioni e alle realtà del Terzo Settore per dare loro la possibilità di incontrarsi periodicamente, in base al settore di interesse e ambito di azione; 
  • si coinvolgessero tutte le associazioni e gli enti del Terzo Settore per la pianificazione annuale delle diverse attività/eventi/iniziative da proporre alla cittadinanza.

Per queste ragioni e non solo, vorrei che ogni spazio urbano divenisse luogo di incontro e di confronto dove concretizzare e alimentare progettazioni partecipate e azioni condivise.
Bisogna darsi da fare per una qualità dello sviluppo sociale che possa aprirsi ad una prospettiva nuova dove due dovranno necessariamente essere le espressioni chiave che la contraddistingueranno: comunità educante e cultura co-costruita.
Accoglienza, ascolto, integrazione ed inclusione, quindi, saranno i pilastri di una città da vivere insieme, di Macerata Insieme.
Io sono pronta. Lasciatevi coinvolgere dalla mia passione e dal mio entusiasmo.

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