Marco Baldi

Marco Baldi
Marco Baldi
Alle elezioni amministrative Macerata 2020 vota Marco Baldi

Mi chiamo Marco Baldi e sono nato a Macerata. Ho frequentato qui le scuole primarie e secondarie, incluso il liceo scientifico Galilei, dove ho iniziato ad appassionarmi alle materie scientifiche e tecniche. Dopo la Laurea in Ingegneria Elettronica ho perseguito la carriera accademica presso l’Università Politecnica delle Marche, dove lavoro come professore associato. Svolgo attività didattica e di ricerca nell’area dell’affidabilità e della sicurezza dei dati e delle reti, e tengo interventi scientifici e divulgativi in Italia ed all’estero. Vorrei contribuire all’innovazione ed al governo digitale della città, affinché la tecnologia possa essere più accessibile ed inclusiva, al servizio dei cittadini.

Considerazioni e proposte per Macerata

Nell’era dell’informazione, il governo dei dati e dell’universo digitale in generale ha assunto pari importanza del governo del mondo reale, sul quale il primo ha ormai un impatto concreto e crescente. I servizi digitali nati negli anni ottanta e novanta come accessorio dei servizi reali oggi non possono più essere considerati tali. I nostri giovani si affacciano sul mondo digitale già in età prescolare, e vi trascorrono una parte rilevante della propria esistenza, accompagnati durante la loro crescita dai social network e da molti altri strumenti digitali. Dualmente, i cittadini di ogni fascia di età cercano di recuperare il gap generazionale per potersi avvalere anch’essi dell’immediatezza e della ricchezza del mondo digitale.

In questo scenario, l’amministrazione pubblica non può esimersi dall’essere presente attivamente e consapevolmente nell’universo digitale, in modo concreto e sostanziale anziché posticcio. Le istituzioni infatti spesso soffrono la trasformazione digitale, e si affacciano nel mondo digitale in modo timido ed insicuro, tramite progetti frammentari e non strutturali. Ciò vanifica lo sforzo, ed anzi aumenta la frustrazione dei cittadini nel sentirsi lontani dalla cosa pubblica.

Secondo il Piano Triennale AGID 2020-2022, la pubblica amministrazione non può più astenersi dall’intraprendere con competenza e convinzione una vera e propria transizione al digitale. Il piano infatti punta a “favorire lo sviluppo di una società digitale, dove i servizi mettono al centro i cittadini e le imprese, attraverso la digitalizzazione della pubblica amministrazione che costituisce il motore di sviluppo per tutto il Paese”. L’amministrazione deve inoltre “contribuire alla diffusione delle nuove tecnologie digitali nel tessuto produttivo italiano, incentivando la standardizzazione, l’innovazione e la sperimentazione nell’ambito dei servizi pubblici”.

Oggi infatti esistono strumenti digitali sufficientemente maturi da poter diventare un elemento strategico e cruciale nell’amministrazione del bene comune e nel rapporto coi cittadini. Tutto ciò a condizione che se ne faccia un uso organico, chiaro e moderno, consentendo di stabilire un canale di comunicazione efficace e bidirezionale coi cittadini, di rendere visibili i servizi e le iniziative istituzionali, di far percepire la vicinanza delle istituzioni alla cittadinanza. Certamente quanto già fatto nella direzione della trasformazione digitale va valorizzato e non disperso, ma soprattutto va integrato in un’ottica strutturale di amministrazione digitale, ripensando anche il rapporto digitale coi cittadini in modo che sia moderno, efficace ed immediato.

Proposta 1: Maceratapp

Dati recenti mostrano che 9 italiani su 10 di età compresa tra i 18 ed i 75 anni sono in possesso di uno smartphone. Quindi oggi lo smartphone rappresenta un canale di comunicazione dal quale non si può prescindere. 

Attualmente i servizi del Comune di Macerata fruibili tramite smartphone sono pochi e limitati: il pagamento di (solo) una parte dei parcheggi, del servizio di mensa scolastica e poco altro. Chiaramente si può e si deve fare molto più.

Oggi si può e si deve realizzare una piattaforma moderna e completa, fruibile sia come app che via web, per consentire ai cittadini di raggiungere in modo facile ed immediato tutti i servizi comunali: mobilità (pagamento di tutti i parcheggi e del servizio di trasporto pubblico urbano), segnalazioni al comune (guasti e disservizi), servizi scolastici e mense, servizi di anagrafe e stato civile, servizi di urbanistica etc.

Oltre a consentire ai cittadini di raggiungere l’amministrazione comunale, tale piattaforma consentirà all’amministrazione comunale di raggiungere i cittadini, inviando loro notifiche per eventi ed opportunità comunali, ed anche interpellandoli con sondaggi di opinione brevi, immediati e diretti. Ciò rappresenterà un canale di comunicazione diretto e bidirezionale tra il Comune ed i cittadini.

Proposta 2: open municipio 

Le moderne soluzioni ed opportunità tecnologiche devono essere usate per aumentare la trasparenza della gestione della cosa pubblica.

Esistono già soluzioni tecnologiche aperte ed accessibili che permettono ai cittadini di partecipare attivamente all’amministrazione della città, essendo informati sui lavori e sulle scelte dei loro rappresentanti.

Una di queste è open municipio (municipio aperto), che permette alla cittadinanza di conoscere le attività del sindaco, della giunta e del consiglio comunale tramite informazioni aggiornate in tempo reale e di interagire con l’amministrazione tramite vari strumenti di relazione.

Questa piattaforma è già usata con successo in vari comuni, tra cui quello di Senigallia, e può essere messa a disposizione anche dei cittadini maceratesi. 

Proposta 3: Imprenditorialità e competitività 

Gli strumenti digitali oggi rappresentano il primo fronte per la competitività e la produttività, fungendo da acceleratore quando non addirittura motore del mondo produttivo. Le Marche certamente non attraversano il miglior periodo di sempre per ciò che riguarda la produttività, e tra le province marchigiane quella di Macerata non eccelle. Un po’ in tutta la regione ci si pone il problema di come stimolare la produttività e la nascita di nuove imprese, e questo è certamente un problema che per sua natura valica il perimetro comunale, se non addirittura quello regionale.

Tuttavia, è dovere di ogni amministrazione comunale, e di quella di un capoluogo di provincia a maggior ragione, attirare ed incentivare l’instaurarsi di nuove attività produttive, così come sostenere quelle esistenti. Certamente l’innovazione e gli strumenti digitali rappresentano oggi le prime leve su cui agire in tale senso. Anche in questo caso, serve un governo dell’innovazione che possa guidare e stimolare le attività produttive. Sono stati creati spazi di coworking (lavoro congiunto), misura che ha trovato ampio successo nelle grandi realtà metropolitane, ma che su scala locale ha un’efficacia meno ovvia.

L’amministrazione dovrebbe piuttosto individuare linee di intervento su tematiche ben precise, come l’industria della cultura, del turismo e l’artigianato, capaci di stimolare e valorizzare le capacità imprenditoriali tipiche del nostro territorio, e su tali linee contribuire alla creazione di nuove opportunità imprenditoriali basate sull’innovazione tecnologica applicata a prodotti e servizi.

Proposta 4: Dati ed infrastrutture digitali

Serve una politica concreta ed organica di innovazione dell’amministrazione comunale finalizzata al governo di dati ed infrastrutture digitali, a beneficio sia dei cittadini che delle attività produttive. 

Secondo il Piano Triennale AGID 2020-2022, infatti, “il patrimonio informativo della pubblica amministrazione è un bene fondamentale per lo sviluppo del Paese e deve essere valorizzato e reso disponibile ai cittadini e alle imprese, in forma aperta e interoperabile”. L’amministrazione comunale deve quindi adeguare le proprie infrastrutture coerentemente con tale obiettivo.Inoltre, priorità va data alle reti di comunicazione ed alla connettività a banda ultra-larga, che oggi a stento riesce a raggiungere le frazioni, alla copertura wireless, fino alle reti di ricarica di veicoli elettrici, alla gestione intelligente dei parcheggi e della mobilità, e molto altro. Tutto ciò con progetti strutturali e non occasionali, che oltre ad una fase iniziale di lancio del servizio prevedano anche seri programmi di manutenzione e mantenimento nel tempo di adeguati livelli di qualità.

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