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Macerata, città della Musica!

Cari amici,

Macerata vanta numerose risorse d’eccellenza per quanto riguarda la stagione lirica e concertistica, che potrebbero essere maggiormente valorizzate.

Iniziamo con la lirica maceratese, attività di produzione culturale e turistica che da ormai un secolo (1921-2021) contraddistingue la città dagli altri capoluoghi italiani per l’Opera Festival all’aperto in un luogo senz’altro unico al mondo: L’Arena Sferisterio.

La stagione estiva è di grande successo e, con i quasi 3000 posti in arena, il pieno di biglietteria è un risultato eccellente, oltre al fatto che la stagione si conclude perfino in attivo (un risultato irraggiungibile al giorno d’oggi per la maggior parte dei teatri lirici). Da questa base solida, vorrei ragionare su come coinvolgere gli spettatori che raggiungono Macerata per far loro fruire un esperienza più completa, con percorsi gastronomici e turistici nella città e dintorni: buona parte degli spettatori abbandona la notte stessa la città (non possono sfuggire i pullman fermi che a fine spettacolo riportano gli spettatori alle loro mete di villeggiatura).

Nulla di nuovo se dico che è necessario amplificare l’indotto economico intorno a questa realtà, organizzando efficacemente l’accoglienza turistica ed altre attività legate al settore.

Penso poi a una maggiore continuità nelle rappresentazioni liriche: se Macerate vuole consolidare il suo primato nell’offrire un Festival d’Opera di qualità e in un luogo eccezionale, potrebbe affiancare produzioni liriche minori utilizzando anche il Teatro Lauro Rossi. L’amante della musica lirica non può aspettare undici mesi per ascoltare di nuovo un’opera di qualità in città!

Inoltre serve una visione della stagione musicale per giocare in anticipo, creando un maggiore collegamento con le attività commerciali e di ristorazione del centro storico. Nella continuità della programmazione non si può non menzionare l’altra eccellenza che è il festival di Musicultura. Per non parlare delle esibizioni della FORM e del Coro Bellini, del ciclo di concerti di Appassionata e ultimo ma non meno importante, lo Scodanibbio Music Festival, organizzato dalla prestigiosa scuola di musica civica intitolata al celebre contrabbassista Stefano Scodanibbio. E non dimentichiamo anche la fiorente presenza della coralità cittadina, i Pueri Cantores o il Coro Sibilla, tra gli altri. Il panorama è talmente ricco che qualcosa sicuramente dimentichiamo…
Resta il fatto che a Macerata la musica è di casa!

Vanno organizzate iniziative di piazza in diversi momenti dell’anno che possano attirare per la loro unicità: le nostre piazze, punti di aggregazione per eccellenza, troppe volte sono desolate e tristi. Ritorno all’idea di una pianificazione più omogenea del calendario ricreativo e musicale della città perché ogni finesettimana ci sia qualcosa da fare in giro.
La vita è fuori casa!

Non mi stanco di immaginare un mercato estivo di strumenti musicali rari e d’epoca, all’aperto nei paraggi dello Sferisterio, tale da attrarre anche dall’estero appassionati e collezionisti.

Penso insomma ad una vera e propria “Città della Musica”, ruolo che Macerata potrebbe cogliere in ambito nazionale, promuovendo un programma intenso per tutti i dodici mesi (e di cose da fare e ascoltare ce ne sono). Solo a queste condizioni si può riuscire ad attrarre e far permanere in città il turismo migliore.

ll tema delle strutture ricettive è l’ultimo tassello di queste mie considerazioni, ma non consideriamolo la panacea dell’accoglienza turistica a Macerata. Vi sono già diversi Bed&Breakfast, piccoli alberghi e ristoranti che dovrebbero essere maggiormente coinvolti e avrebbero solo bisogno di una buona organizzazione comune in rete per un’offerta competitiva sotto il “cappello comune” di un riconoscibile marchio cittadino.

Vorrei chiudere sottolineando che le idee di cui sto parlando vanno messe in atto con una seria attività amministrativa fatta di volontà politica in concerto con la partecipazione della città e in accordo con gli operatori economici, esulando da finanziamenti stratosferici e utilizzando le potenzialità esistenti.

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