L’annoso problema maceratese è l’inaccessibilità della città.
Bisogna intervenire con una programmazione di trasporti e infrastrutture che permetta un facile accesso alla città, a partire dalle frazioni. Pensiamo alle entrate da Piediripa con rotonda e semaforo e a Sforzacosta con il passaggio a livello di Collevario che proponiamo di eliminare (vedi mozione e la delibera della giunta regionale). In quella zona si sono aggiunte due scuole, il traffico diventerà un problema insormontabile se non agiamo subito.
Non si può più far finta di niente di fronte a tutti i sottopassaggi e percorsi pedonali inaccessibili che costellano la città.
Serve una programmazione degli interventi e la pianificazione di un tavolo con la Regione e le Ferrovie dello Stato per avviare un percorso di rilancio della mobilità.
La metropolitana di superficie è una delle grandi questioni, su cui Università e Regione hanno già cominciato ad investire. Molto è stato fatto ma c’è ancora molto da fare.
E’ evidente che a Macerata vi è una totale frammentazione dei servizi di mobilità: la stazione ferroviaria è in viale don Bosco, il terminal dei bus extraurbani in piazza Pizzarello, il terminal degli autobus urbani ai giardini Diaz. Siamo arrivati a una vera e propria disintegrazione dei servizi. Bisogna integrare i servizi a partire dalle infrastrutture, valorizzando l’esistente.
La fermata del treno “Fontescodella” è il punto da cui far ripartire una mobilità intelligente. L’area del palazzetto di Fontescodella, una zona strategica in cui integrare, per la prima volta a Macerata, i servizi del trasporto pubblico su gomma con il trasporto pubblico su rotaia. Investire sull’elettrificazione della linea ferroviaria é anche nelle intenzioni dell’Università che presto avrà la fermata in prossimità del polo Bertelli, servendo il quartiere delle Vergini. La Metropolitana di superficie collega e serve tutta la città, da Sforzacosta a Piediripa.
L’accesso al centro storico dagli attracchi meccanici dei parcheggi attraverso la Navetta della Libertà, ecosostenibile e inclusiva, che con frequenza e gratuitamente porterà i cittadini in piazza della Libertà.
Vi è poi il discorso delle bici elettriche e del bike sharing. Servono infrastrutture che permettano al ciclista di sentirsi sicuro. Oggi chiunque voglia investire nella mobilità sostenibile in città si sente un corpo estraneo.
Rilanciare su una nuova mobilità è una grande opportunità per la nostra città.
Insieme possiamo farlo!